Era ben naturale che i nostri padri lasciassero innanzi le chiese uno spazio vuoto per la concorrenza del popolo che frequentava le sacre funzioni. Queste piazze, eccettuata quella di S. Marco, si dissero «Campi», perché, essendo nei primi tempi piantate d'alberi, e lasciandosi in esse crescere l'erba per pasturare i cavalli, le mulette, ed il gregge minuto, ai campi rassomigliavansi. Il «Campo di S. Andrea» si conserva ancora nel suo stato primitivo, meno il canale che gli correva per mezzo, interrato fino dal secolo XVI. Molti poi dei nostri campi sono celebri per istoriche rimembranze. In «Campo di S. Severo», presso la chiesa, ritirossi colla moglie nell'814 Giustiniano figlio del doge Angelo Partecipazio, sdegnato col padre che aveasi associato al solio il figlio minore Giovanni. In quello di S. Pietro di Castello nell'837 la famiglia Mastelizia, poscia Basegio, assalì il suddetto Giovanni Partecipazio, successo nel principato a Giustiniano, e rasigli i capelli e la barba, lo condusse vestito da monaco a Grado.
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