venerdì 14 agosto 2015

Teleri

La Repubblica di Venezia imponeva ai propri cittadini che producevano merci -da uso interno e da esportazione- degli standard qualitativi di alto/altissimo livello; a tal fine esponevano in certi luoghi dei "modelli" chamati "parangon" (=paragone) sotto ai quali standard i produttori non potevano andare, pena la non concessione del "bollo di San Marco" che era il "timbro" di autorizzazione e di approvazione della Repubblica sulla merce prodotta. Ne andava della reputazione della Citta'...famoso era il "parangon de seda", esposto ad esempio per i tessitori di seta. Devastati dalla furia napoleonica, che per avvantaggiare la propria produzione nazionale non conosce altro modo che la distruzione di quelli veneti-non potendo competere in qualita'- i telai e la rinascimentale Scuola di Tessitura scompaiono, interrompendo una secolare produzione di eccellenza; si parla di 17.000 telai distrutti, e della perdita del "know how" , che era la garanzia della forza di una tradizione tramandata da secoli. A meta' '800 la famiglia Bevilacqua riscatta questa importantissima produzione, recuperando quel che restava dei pochi telai in legno sopravvissuti, ed applicando a questi un macchinario inventato da poco, la macchina Jacquard, che si puo' considerare uno dei primi computer, visto che legge delle schede perforate le quali riportano poi il disegno che risaltera' sull'ordito della tela, creando la trama. Questa famiglia-che ammiro infinitamente- rappresenta uno dei rarissimi esempi di eccellenza -in quanto a produzione storica e a gusto si riferisce- sul nostro territorio. Rappresenta con onore quello che la filosofia della nostra Repubblica e' sempre stata: eccellenza del prodotto, produzione su piccola scala per ovvie ragioni, rifiuto di cedere alla industrializzazione e massificazione del prodotto.



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